La tua Mente può darti la possibilità di essere allenato anche quando sei costretto a stare fermo

La tua Mente può darti la possibilità di essere allenato anche quando sei costretto a stare fermo

La Visualizzazione permette ai muscoli e ai riflessi di rimanere allenati anche stando immobili.

In questo periodo in cui ti trovi fermo, con palestre chiuse e attività agonistica ferma, la possibilità di perdere l’abitudine del tuo corpo a praticare il tuo sport è altissima.

Infatti ci sono molti studi che dimostrano che le associazioni neurologiche, se non c’è allenamento pratico, vengono perse in due giorni.

Cosa vuol dire?

Vuol dire che se sei un tennista per esempio, il tuo gesto tecnico come un dritto o un rovescio è automatizzato e allenato tutti i giorni.

Se ti ritrovi a stare fermo, quell’abitudine viene persa, e quindi è meno automatico fare anche le cose più semplici quando riprendi l’attività.

Pensaci un momento: ti è mai capitato di rimanere fermo qualche settimana o mese per un infortunio?

Quanto è stato duro riprendere i fondamentali e la fluidità di “gioco”?

Un bel pò, giusto?

Questo proprio perché gli automatismi tecnici, sono guidati da associazioni neurologiche. Purtroppo non allenandosi, si perdono anche quelle.

Cosa si può fare per limitare i danni e ripartire più forti quando sarà il momento?

Si possono allenare le associazioni neurologiche!

In che modo?

Beh, molto semplice, con la VISUALIZZAZIONE.

Ovvero, dedicare un’oretta al giorno a visualizzare in modo “vivido” una gara o una partita a seconda del tuo sport.

Magari anche visualizzare determinati allenamenti tattici e tecnici.

Tutto questo, se fatto con costanza e impegno, manterrà attive le associazioni neuronali e ti permetterà di ripartire col turbo quando sarà il momento.

In più avrai un vantaggio enorme su tutti i tuoi avversari che magari non lo faranno e dovranno riprendere i ritmi.

Non esiste momento migliore per dedicarsi all’allenamento mentale.

Approfittane, e se hai bisogno del mio aiuto, scrivimi pure.

Ti aspetto!

Il “motivatore” non ti dà motivazione!

Il “motivatore” non ti dà motivazione!

La motivazione è una cosa che hai, o non hai, non esiste una bacchetta magica che ti trasformi.

Mi capita molto spesso, lavorando nel mondo dello Sport di dover far capire, e soprattutto accettare, che un atleta, non ha nessun particolare problema prestazionale, ne blocco mentale!

Non ha solo più MOTIVAZIONE!

Ma cosa vuol dire?

Vuol dire semplicemente che non ha più voglia di allenarsi, di gareggiare, di primeggiare, di vincere.

I motivi possono essere tantissimi, ma per necessità didattica te li divido in due:

  • non ha voglia di sacrificarsi per la disciplina sportiva, i suoi valori e le sue priorità sono cambiate, e mi dispiace dirlo, è sacrosanto e giusto, farlo smettere!
  • non ha più voglia, come l’esempio appena elencato, ma è confuso, pieno di dubbi e valori che si stanno mischiando tra di loro, generando ulteriore confusione; risultato? non molto diverso da chi vuole smettere, ma si può intervenire, ripulire e far saltare fuori tutta la sua MOTIVAZIONE
  • terzo caso, si lo so avevo detto due, ma esiste un terzo caso, in cui la cosa è DECISA, con consapevolezza in modo temporaneo, della serie: “mi prendo un anno sabbatico”

Come si fa a capire in quale situazione ci si trova davanti ad un atleta, dall’impegno altalenante, o dalle vittorie buttate al vento? Cioè, quale dei tre casi?

Questo è proprio il lavoro del MENTAL COACH, volgarmente detto anche “motivatore” e per questo agli addetti ai lavori non piace la denominazione, proprio perchè nessuno può motivarti, al massimo posso aiutarti a far chiarezza per vedere se una motivazione ce l’hai ancora.

E si può fare davvero molto!

Per prima cosa evitare che si arrivi ad un calo di motivazione dell’atleta, ASCOLTANDOLO, si, ad un livello molto profondo, mettendo da parte il ruolo di allenatore e di genitore, che volente o nolente, si aspetta il massimo; se si ascolta attentamente, e quindi si ha un dialogo molto aperto, la persona manda segnali di “fuoco” per farti capire che non ne vuole più sapere.

In questo caso la cosa migliore da fare è farlo smettere! Brutalmente! O comunque lasciarlo allenarsi così come vuole, per quel che gli va!

Il solo assecondare la sua richiesta d’aiuto, lo farà sentire molto più in controllo della situazione, gli farà acquisire maggiore responsabilità rispetto a quello che fa e cosa più importante lo aiuterà a chiarirsi le idee.

Al contrario, se viene “costretto” a proseguire in uno stato di bassa motivazione, accumula sconfitte, ledendo la sua sicurezza come atleta e come persona.

Non potrà migliorare perchè l’atteggiamento non sarà mai rivolto al miglioramento, ma al finire presto il “dovere”

E ancora, cosa molto più probabile di quello che si pensi, si può infortunare, e anche gravemente.

Il cervello quando vuole una cosa tende ad ottenerla ad ogni costo, passando anche per il dolore fisico, molto meno doloroso di quello emotivo.

Infine, può “scoppiare”, non volendone più sapere, credendo che tutto ciò che fa non sia la sua strada, che non ama più la sua disciplina sportiva, quando in realtà, nella maggior parte dei casi, aveva solo bisogno di rifiatare.

Ma nessuno ha ASCOLTATO!

Ne tantomeno, l’atleta stesso è stato in grado di ascoltarsi. Purtroppo, però, in un atleta giovane ci può stare questa incapacità di non ascolto, che si trova anche nella maggior parte degli adulti.

Un Mental Coach, aiuta, come dicevo precedentemente, a ripulirsi da tutta la confusione che può insorgere in una TESTA, soprattutto in un momento più stressante dove essere chiari con se stessi è indubbiamente più difficile.

In questo modo, la MOTIVAZIONE, rimasta seppellita metaforicamente sotto uno strato di tappeti di polvere e confusione, viene fatta riemergere.

Una volta fatta riemergere, l’atleta, tornerà a performare al suo massimo, anzi, molto più di prima perchè la consapevolezza e la DECISIONE, di fare la propria disciplina sportiva, sarà ancora più congruente di quanto poteva essere in precedenza.

Nell’ultimo caso, invece, di assenza volontaria e consapevole di mancanza di MOTIVAZIONE, non si può fare altro che ascoltare e assecondare.

Se dovrai diventare un CAMPIONE e quella è la tua strada, la motivazione tornerà, altrimenti, la vita ha riservato per te palcoscenici diversi, e la capacità di essere flessibili e seguire il flusso è sicuramente una caratteristica fondamentale delle persone di successo.

Attenzione, non ho detto di MOLLARE!

Quindi, per concludere, quando la Motivazione è bassa, c’è necessità di fare ordine in TESTA, fermarsi, e una volta fatto ordine, verificare, a quel punto facilmente, se esiste ancora una motivazione oppure se è ora di smettere per sempre, o magari solo pe un periodo!

Come sempre, ci vuole CORAGGIO!

Buon allenamento!

Davide

Se cerchi consigli e approvazione hai sbagliato persona!

Se cerchi consigli e approvazione hai sbagliato persona!

Il mio lavoro è farti ottenere risultati, e i risultati sono l’unico vero feedback che ho e che hai tu!

Ovviamente i risultati, non sono esclusivamente sportivi, vincere o perdere, anche questi certo, ma ci sono i risultati sul piano emotivo e mentale.

La capacità di raggiungere un obiettivo con più serenità, gestire al meglio la pressione, lo stress, le interferenze come il pubblico, l’avversario, gli infortuni.

La capacità di guardarti dentro, e scavare dentro i tuoi sabotaggi, dove le tue paure non ti fanno neanche affacciare a vedere che esistono.

👉Per farti ottenere risultati che non hai mai ottenuto dovrai essere la persona che non sei mai stato.

⚠️Attenzione, vuol dire aggiungere non cambiare.

Vuol dire, da un quadrato diventare un cubo, e non un triangolo, quindi un altra cosa.

Crescere vuol dire aggiungere, mettere più cose e toglierne altre.

Cosi, sarò spietato nel mostrarti in faccia quello che non va, uno specchio che non vorrai guardare, perché batterò dove il dente duole e infilerò il dito nella piaga.

Sai perché?

☝️Semplicemente uscire fuori dai tuoi schemi abitudinali vuol dire fare ciò che non accetti di fare, fare ciò che ti dà fastidio fare, fare ciò che non capisci perché dovresti fare.

Tutto qui!

La maggior parte, scappa! 🏃‍♂️

Fa molta più paura crescere che non perdere o vincere!

Ti fidi e ti affidi, altrimenti continua ad ottenere gli stessi risultati di sempre.

Poi, mi capita, che c’è chi mi chieda un consiglio, che mi chieda una mia idea sul da farsi…

📎Io ti dò gli strumenti per decidere al meglio e posso guidarti al ragionamento, ma non deciderò mai per te, non metterò mai il mio sistema di Valori sopra il Tuo.

Mentre mi sei vicino io ti insegno il mio mestiere, così tu possa non aver mai più bisogno di me, se non al massimo per un periodo particolare o un confronto, visto che a parlare da soli ci si dà sempre ragione.

Non ti renderò dipendente in modo che tu debba sempre chiedermi cosa fare, saprai camminare e decidere con le tue gambe e la tua Testa.

Il miglior consiglio al mondo è:

👉Non chiedere ascoltare mai nessun consiglio.

Ogni essere umano filtrerebbe la risposta attraverso il suo modo di vedere il mondo, attraverso le sue esperienze, e purtroppo è deletereo e distruttivo, perché la realtà di uno non è la realtà di chiunque.

👨‍🎓👩‍🎓Quindi, acquisisci strumenti e decidi da solo, confrontati sempre e poi, decidi da solo. E quando ti confronti, chiediti se la persona che ti sta davanti ha il tuo stesso sistema di valori, altrimenti ti complicherà la vita invece che aiutarti.

Quando parli con un Coach, Psicologo, Consuelor, Analista, assicurati che ti insegni gli strumenti e che ti renda libero il prima possibile.

Altrimenti non ti sta aiutando.

Assicurati che ti metta in condizione di sfidare le tue paure e i tuoi limiti assicurati che ti porti a ragionare in modo differente e quindi ad agire differentemente.

Il vero Maestro è colui che ti rende indipendente da lui! 😎

Davide

L’agonismo in adolescenza: gioco o lavoro?

L’agonismo in adolescenza: gioco o lavoro?

Uno dei più discussi temi nel mondo dello Sport giovanile è sicuramente quello di far vivere ai giovani e giovanissimi lo Sport e la competizione come un gioco piuttosto che metterli sotto pressione fin da piccoli. E in effetti è giusto che sia così.

Ma è reale?

Aiuto atleti di tutte le età a performare al massimo usando tutto il loro potenziale attraverso la mente e il cuore.

Tutti i giorni, vivo agonisti grandi e piccini, e di solito ho a che fare con atleti che fanno molto sul serio, che per quanto giovani, già dai 10 anni, sognano di primeggiare a livello professionistico e non si risparmiano.

Da dire che ci sono discipline e discipline, quelle che espongono già il giovane atleta a fare sul serio sin dalla tenera età, e discipline che proteggono i giovani almeno fino a dopo i 15 anni.

Mi viene in mente il Tennis, la ginnastica, la danza, che spremono i ragazzi già dai 10-12 anni se non prima in alcuni casi, e poi ci sono sport sicuramente dove gli atleti hanno la possibilità di crescere con più calma e molto distanti dal professionismo adulto, un pò come il calcio, lo sport da combattimento e tanti altri… non che non facciano sul serio, attenzione, ma di sicuro portano meno stress di quelli sopra citati.

Giusto? Sbagliato?

Il mio lavoro tende a far focalizzare gli atleti sui risultati e su quello che vogliono. Quindi ben poco credo al concetto di giusto o sbagliato quando c’è un obiettivo di mezzo.

Insegno mentalità del risultato!

Di certo mi piacerebbe che fino a 12-14 anni fossero lasciati tranquilli e spensierati, detto ciò, nel mondo, a quell’età trovi già chi fa sul serio, chi già si allena 7 volte a settimana, chi già rinuncia a tutto per inseguire il suo sogno.

Se tuo figlio non lo avvisi di questo, lo illudi che potrà primeggiare!

C’è sempre chi si allena più di te!

Conosci la tecnica delle 10000 ore?

Sono stati fatti molti Test sui talenti e sulle eccellenze sportive e alla fine usciva sempre lo stesso risultato. A parità di condizioni, chi arrivava a performare ad alti livelli e primeggiare aveva sempre più ore di allenamento alle spalle. PUNTO!

Quindi, se tuo figlio, adolescente o anche più piccolo, vuole sul serio diventare un professionista, è giusto metterlo a conoscenza innanzitutto di quanta concorrenza ci sia e di quanto impegno ci voglia. Altrimenti si rischia di farlo illudere e farlo demoralizzare enormemente.

Poi sarà lui a decidere, se avrà la giusta motivazione, quanto impegnarsi e quanto credere nel suo sogno.

Altrimenti va benissimo lasciarlo giocare, godersi lo Sport, come aggregazione e crescita e come divertimento. Ripeto non si tratta di giusto o sbagliato. Si tratta solo di capire cosa vuole:

Vuoi diventare un numero uno? Bene, sei pronto a 10000 ore più una?

Vuoi solo divertirti? Ben venga, goditi la tua giovinezza e spensieratezza.

Se hai un bambino o un adolescente che fa sport, aiutalo a mettere a fuoco ciò che desidera, e di sicuro lo aiuterai a vivere l’attività col giusto atteggiamento sia in un modo che in un altro.

Ti assicuro che i ragazzi, anche giovanissimi, motivati a diventare qualcuno, li vedi subito, sono loro che ti chiedono allenamenti extra, che ti chiedono allenatori privati, preparatori atletici etc… e spesso mi capita di trovare i genitori spaventati da così tanta determinazione.

Poi trovi anche quelli fomentati al posto dei figli… sarebbe da aprire un capitolo a parte, diciamo solo, che ognuno ha il proprio ruolo ed è meglio che non invada il ruolo degli altri.

Se sei un genitore, attieniti a quello, che nel caso dello sport, è esultare, tifare, coccolare, sostenere. PUNTO!

Io rispondo sempre allo stesso modo:

“E’ un dono! ora va solo canalizzata questa determinazione, e aiutato a vivere quello che è un lavoro in modo divertente e leggero, perchè sempre di un giovane, avvolte giovanissimo atleta parliamo.” E infine aggiungo: “sa cosa lo aspetta?”

Si, l’altra cosa fondamentale è mettergli in prospettiva la vita e i sacrifici, altrimenti tutta la motivazione del mondo svanirà un bel giorno e tutto quel talento verrà sprecato.

Ovviamente sto parlando di chi vuole fare sul serio, non tutti devono e possono diventare professionisti.

Ma questa categoria necessita di una profonda guida e di tanta serenità attorno, in primis dalla famiglia e poi dall’ambiente sportivo.

Quindi gli va messa in prospettiva la carriera, fatto capire che è una vita sacrificata ma privilegiata.

Fai ciò che ami, e cresci un pò prima degli altri, fai sacrifici prima degli altri, e andrai in pensione prima degli altri.

Un adolescente se non glielo spiegate non ci arriva da solo. Almeno nella maggioranza dei casi. Esistono sempre le eccezioni.

Ricapitolando:

  • chiarezza di obiettivo
  • chiarezza sui sacrifici
  • chiarezza di Vision

Lo Sport del resto non è che una metafora di Vita, e va affrontato, se si vuole eccellere, con grande impegno.

Uno sogno STRAORDINARIO richiede un impegno STRAORDINARIO!

Fammi sapere nei commenti la tua esperienza, a presto!

Davide

T’ho trovato un conflitto! Perchè ce l’hai col tuo Talento?

T’ho trovato un conflitto! Perchè ce l’hai col tuo Talento?

Il tuo amore/odio per lo Sport che fai, non ti porterà lontano, e quando me ne accorgerò, farai di tutto per difenderlo!

Sono stato un pò lontano dal blog, perchè sto seguendo davvero tanti atleti e tra questi tanti veri CAMPIONI.

Eppure, anche in mezzo ad atleti tra i primi 5 al mondo in quello che fanno, si trova della robaccia pronta a distruggere il lavoro di una vita;

Sarà che passi una vita, a fare sempre la stessa cosa, a cercare di raggiungere un sogno così lontano per un bambino, che quando ti ci avvicini, le probabilità che ci arrivi stanco, possono essere alte.

Sarà che ci può stare che ti rompi le palle, della stessa vita, mentre intanto, guardi i tuoi compagni che hanno fatto millemila esperienze più di te.

E poco conta se quelle esperienze non valgono un briciolo, vicino al sacrificio che ti ha insegnato la VITTORIA, di ogni medaglia e coppa che hai portato a casa fino ad oggi!

Non conta niente, che hai imparato come si raggiunge un obiettivo mentre la maggior parte dei tuoi compagni ha imparato come bighellonare nella maggior parte dei casi!

Si dice che da un grande potere derivino grandi responsabilità!

La prima: accettare il fatto che hai un potere enorme, il tuo Talento, e prima lo capisci, prima imparerai a riconoscere tutti i tuoi talenti che svilupperai nella tua lunga vita, anche e soprattutto lontano dallo sport, MA, se lo butterai, avrai imparato a sciupare tutto….chissà per quanto… forse per sempre!

La seconda: accettare che sai chi sei, mentre la maggior parte della gente passa una vita a capirlo…

La terza: accettare il fatto che una passione, un qualcosa che ami, non è mai tutto rose e fiori, non è mai tutto semplice, non è mai solo bella…

La quarta: la più importante, per lasciare un segno e fare qualcosa al di sopra della normalità, ci devi dedicare una vita, altrimenti, benvenuto nella mediocrità, aspirante CAMPIONE!

La quinta: la lezione delle lezioni, la PAZIENZA!

Del resto, quello che va fatto è far tacere quella parte di te, che non gli basta mai niente, che vuole sempre di più e che sminuisce quello che fai, perchè nel farlo sminuisce TE!

Non dargli potere, non ascoltarla!

Lo so, hai paura, e me ne accorgo, quando la stuzzico e tu scappi, senza accorgertene, ma non ti preoccupare, se mi seguirai, sarai un CAMPIONE, in campo e soprattutto nella vita.

ILLUMINA L’OSCURITA’

Buon allenamento!

Davide

Il “motivatore” non ti dà motivazione!

Hai un formatore come Mental Coach?

Ti spiego chi è l’unico vero Sport Mental Coach!

Se vuoi ottenere risultati con un Mental Coach, deve starti addosso, altrimenti non funziona!

Troppe volte ascolto atleti avere molti dubbi sul lavoro di un Mental Coach per aumentare le loro performance sportive.

Escludendo tutti quegli atleti che ne hanno dubbi per il semplice fatto che non hanno voglia di mettersi in discussione, e quindi neanche un Mental Coach lavorerebbe con loro, ci sono diverse problematiche legate alla figura professionale.

La categoria è formata da diverse figure che troppo spesso vengono racchiuse nel termine Mental Coach.

Questo crea confusione e quindi dubbi sull’efficacia del lavoro svolto.

Ti faccio una semplice suddivisione:

  • il formatore: ovvero Coach che insegnano gli strumenti di un Mental Coach, fanno corsi di ogni tipo, e hanno aziende di formazione. Questi di solito sono i più noti, i più famosi, formano persone per tutte le situazioni, dal business allo sport toccando aspetti che riguardano la quotidianità di tutti. Essendo famosi molto spesso vengono agganciati da sportivi di prima fascia. Purtroppo, sono i meno esperti nel lavoro quotidiano con uno sportivo, costano un sacco di soldi e hanno l’unico interesse di farsi pubblicità per poi vendere più corsi.
  • gli improvvisati: quelli che fanno un po di tutto, Sport coach, Life coach, Business Coach, etc… purtroppo perdono di vista le basi del lavoro stesso che insegnano, ovvero il FOCUS. Sono a disposizione di tutto e tutti e non diventano mai davvero bravi in uno dei settori nominati.
  • Mental Coach Formatori e Psicologi dello Sport: li metto insieme nonostante la formazione differente perché si riducono a fare lo stesso tipo di lavoro, ovvero analitico e poco pratico. Ama parlare, mette gruppi di ragazzi tutti insieme chiusi in una stanza, magari una volta a settimana, ottenendo poco o nulla. Infatti così facendo, non ha un feedback diretto con l’atleta, non si accorge di chi segue e di quanto segue. Infine avendo troppa gente da seguire non ne segue nessuno in modo adeguato. Pensano a prendersi la “mazzetta” mensile e vanno avanti con un mentalità da posto fisso e non orientata al risultato. Per me sono i peggiori della categoria.
  • Sport Mental Coach: è l’originale, l’unico che può farti ottenere risultato e anche con velocità. Si occupa solo di sportivi, ti segue passo passo nel quotidiano, il suo lavoro e approccio è molto simile a quello di un personale trainer. Ti allena al lavoro mentale, ti dà esercizi da fare quotidianamente e ti forma ad essere indipendente, così da performare anche se sei da solo. Sono poco conosciuti, perché spesso chiusi in contratti di riservatezza, soprattutto ad altissimo livelli. Sono i più esperti e sensibili alla vita di un atleta, visto che la conoscono a fondo. Non fanno corsi di formazione, non tengono trainer di gruppo, perché sanno che a nulla servono. Al massimo seguono 7-8 atleti contemporaneamente.

Ora, puoi renderti conto, in questo contesto, cosa puoi scegliere quando cerchi uno Sport Mental Coach, altrimenti difficilmente otterrai risultati e gli esempi sono anche molto molto noti.

Ad esempio il calciatore della Roma, Schick, che ha chiesto l’aiuto di un Mental Coach, facente parte della prima categoria che ho descritto, ovvero il Formatore, tra l’altro che vive in un altro paese. Ha un azienda di formazione e forma chiunque in qualunque ambito. Risultati ottenuti?

Zero.

Perché? Beh, un calciatore di quel calibro e con un blocco forte, o lo segui tutti i giorni, andando a vedere allenamenti, confrontandoti con l’allenatore, e facendo sessioni di coaching dal vivo e non via Skype, oppure non ottieni nulla!

Semplice!

Uno Sport Mental Coach, serio e professionale, sa benissimo, che impatto può avere e come averlo, a distanza e da vicino.

E un professionista TOP, va seguito a livello TOP, altrimenti non ottieni risultati TOP.

A questo punto, spero di averti fatto un po di luce sulla categoria e su come evitare di perdere tempo con un Mental Coach che in realtà non ti può seguire o peggio ancora non ne ha la giusta esperienza e sensibilità.

Infine attento agli improvvisati, ma li riconosci nel giro di 2 sessioni, non sono in grado neanche di prendere leadership su di te.

E tu? Avuto esperienze dirette con questa figura?

Raccontala nei commenti.

Buon allenamento