Oggi, ti parlo di percezione di sè; quindi ti parlo di cosa pensi e credi di te stesso come atleta.

Questo è il punto di partenza, ed è il punto dal quale inizia il lavoro con ogni atleta che seguo da vicino; e visto che sei qui a leggere queste righe, ti regalo, attraverso questo articolo la prima coaching con me.

Devi sapere, che la percezione che hai di te è TUTTO!

Nulla conta più di questo; nè le tue capacità, nè cosa crede di te il tuo allenatore, i tuoi compagni o i tuoi avversari. Conta solo la tua percezione, quella che conosci solo tu, che non confidi a nessuno, oppure quando la illustri nessuno la comprende veramente e nessuno la ascolta come dovrebbe.

Quindi cominciamo da qui:

  • dai un voto da zero a dieci per ogni componente psicologica che ti elenco qui sotto, prendi carta e penna e fallo

  • sii onesto al massimo, tanto non c’è nessuno a cui devi farlo guardare se non a te stesso, e fai in modo di non essere il peggior giudice di te stesso e nemmeno il più corrotto, insomma onesto!

 Ma a cosa serve autovalutarsi?

I motivi sono diversi, in primis prendere consapevolezza, e poi, cosa più importante, comprendere e vedere con i tuoi la tua autovalutazione dopo tre/sei mesi di lavoro mentale. Nella maggior parte dei casi non ci rendiamo conto della nostra crescita emotiva e mentale, così mettere per iscritto dove si parte e rifare la stessa autovalutazione mesi dopo, ricordando molto poco la prima, fa rimanere quasi sempre con gli occhi sbarrati e sorpresi per quanto siamo cambiati.

Cambiando la propria percezione, cambieranno di conseguenza i risultati sportivi, e quando ti renderai conto di quanto sei cresciuto, consoliderai tutto questo ancora di più!

Allora, hai compilato la tua scheda?

Quanto varrebbe sulla tua performance aumentare questa valutazione del 20% o del 50% o anche del 100%, quindi il doppio?

Se vuoi arrivare a tanto, non perdere altro tempo, contattami per una coaching gratuita e valutare cosa possiamo fare insieme…

Ti aspetto!

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