da Mettici la Testa | Ago 26, 2019 | Mentalità Vincente, Senza categoria
La tua Mente non riconosce la differenza tra ciò che è reale e ciò che viene immaginato!
Si, è proprio così, la tua Testa non riconosce la differenza tra ciò che è reale da ciò che viene VIVIDAMENTE immaginato.
Un esempio?
I sogni.
Spesso sono così “reali” che ti svegli sudato o affannato o spaventato, come se ciò che vedevi fosse realmente accaduto.
Un altro esempio?
Prova per un momento a immaginare “vividamente” di mordere un limone oppure di graffiare una lavagna, il risultato, se l’hai fatto bene sarà, la sensazione di forte acidità del limone in bocca e i brividi per lo stridere delle unghie sulla lavagna.
Sorprendente vero?
Sono stati fatti anche tanti studi neurologici, di quelli dove ti attaccano tutti sensori addosso mentre fai un attività fisica come ad esempio la corsa.
Bene, si è visto che, anche quando viene solamente immaginato, il cervello manda lo stimolo agli stessi muscoli che verrebbero utilizzati se tu corressi davvero!
Da tutto ciò nasce una delle attività mentali più utilizzate nel mondo dello Sport.
Se ci pensi molti sport, come ad esempio quelli motoristici, sono abituati a visualizzare il circuito prima di una partenza, così come lo sci e tanti altri Sport.
In realtà è un attività che va utilizzata per qualunque tipo di Sport anche quelle in cui c’è un avversario.
A cosa serve?
Cerco di essere più semplice e maccheronico possibile, per darti accesso ad una più facile comprensione.
La Testa si allena come un muscolo e le “strade neuronali” si allenano attraverso la Visualizzazione. Ovvero, più vivo quella data situazione, più la mia Testa sarà pronta a riprodurla nel momento del bisogno, cioè in gara.
Si può fare anche con un semplice gesto tecnico, situazione di gioco e l’intera gara e/o torneo.
La cosa fondamentale?
Viverlo più simile alla realtà possibile, con colori nitidi, suoni, rumori, voci, sensazioni tattili, olfattive etc…
Più è vivida la visualizzazione e più il cervello “registra” l’attività ed è in grado di riprodurla durante la “trans-agonista”.
Tra l’altro è un attività utilissima per tenere attivi le connessioni neuronali nei confronti dell’attività agonistica, che vengono persi mediamente nel giro di due giorni.
E siccome, spesso dall’ultimo allenamento alla gara, passano 1 o 2 giorni è meglio arrivarci con una Testa pronta e allenata!
Quanto deve durare una Visualizzazione?
L’ideale è copiare il tempo di gara. PUNTO!
E’ un attività che necessita di grande costanza e allenamento anche perchè all’inizio è stancante, e non sempre di facile applicazione.
Come tutte le cose più ci si allena e più viene in modo efficace.
Sperimenta da subito la visualizzazione anche con semplici gesti tecnici che non ti vengono al meglio, prima di eseguirlo, lo visualizzi in modo perfetto e vedrai che il tuo gesto migliorerà molto velocemente.
Sperimenta e fammi sapere come va.
Buon allenamento!
Davide
da Mettici la Testa | Ago 20, 2019 | Pillole
Capita spesso che un atleta prima di una gara e/o durante, venga sopraffatto dalla stanchezza; ecco la strategia per essere sempre al TOP della forma, soprattutto nel momento che conta!
Ormai non conto più le volte che qualche atleta viene da me e mi dica:
- “Davide sono arrivato stanco in finale”
- “Davide, mi sentivo a pezzi, non riuscivo neanche a scaldarmi” “
- Davide, ho dato tutto all’inizio e alla fine non mi era rimasto più nulla, energie finite”
Allora chiariamo subito una cosa di fondamentale importanza, se sei un atleta, agonista e professionista tra i 12 e i 30 anni, che fa 6 allenamenti a settimana e uno stile di vita sano, NON PUOI ESSERE STANCO!
Se lo sei, non è il tuo fisico ma la tua TESTA che ha detto: BASTA!
Prima lo accetti e prima risolvi la cosa!
Infatti è sempre la TESTA a mollare prima del fisico, il corpo esegue solo il suo comando, purtroppo non ne sei consapevole e quindi credi solo di aver sciupato tutte le tue energie.
In realtà, se fossi conscio dei tuoi pensieri e dei tuoi stati d’animo, avresti potuto fare qualcosa per invertire la rotta e presentarti al TOP in ogni momento della tua performance.
Come si fa?
Ti ho già accennato da dove si inizia, ovvero dal fatto di comprendere semplicemente che non puoi essere stanco, perchè sei super allenato, hai uno stile di vita sano, alimentazione sana e non esiste motivo per il quale tu debba avere un calo fisico.
In più aggiungo, che se hai meno di 17 anni, hai un livello medio di energia che ti permette di saltare allenamenti, ore di sonno, mangiare male e comunque arrivare al massimo dell’energia. (ovviamente se non è una costante, ma solo eccezioni)
Quindi la prima cosa da fare è mettere dubbio e confutare il fatto che tu sia stanco; alcuni dei miei atleti hanno degli “incantesimi” che si ripetono in automatico quando scatta questo tipo di sabotaggio.
Ciò ti permette di focalizzare la tua Mente sul reale problema e quindi passare velocemente alla soluzione.
Sei in uno stato d’animo depotenziante. TUTTO QUI!
CAMBIALO!
Evidentemente è saltata fuori qualche normale paura e/o insicurezza che ha generato come sistema di protezione, quello della stanchezza. In questo modo, la Tua Testa, ti sta difendendo da ciò che ritiene un potenziale pericolo, ovvero la gara, sia per paura di perdere o peggio ancora per paura di vincere.
Infatti ricorda una cosa fondamentale, la stanchezza in questi casi è solo PAURA!
Riconoscila e affrontala!
Gestisci il tuo stato d’animo, cambiando la tua FISIOLOGIA, il tuo LINGUAGGIO, e il tuo FOCUS, e ti sentirai subito meno stanco e più pronto ad affrontare la tua gara! (puoi approfondire l’argomento sul libro “IN TESTA” acquistabile qui.
Provare per credere!
Ricapitolando:
- la stanchezza è paura
- cambia la tua fisologia
- cambia il tuo linguaggio
- sposta il tuo FOCUS
Sperimenta e fammi sapere nei commenti la tua esperienza.
Buon Allenamento!
Davide
da Mettici la Testa | Ago 14, 2019 | Il Mental Coach
Uno dei più discussi temi nel mondo dello Sport giovanile è sicuramente quello di far vivere ai giovani e giovanissimi lo Sport e la competizione come un gioco piuttosto che metterli sotto pressione fin da piccoli. E in effetti è giusto che sia così.
Ma è reale?
Aiuto atleti di tutte le età a performare al massimo usando tutto il loro potenziale attraverso la mente e il cuore.
Tutti i giorni, vivo agonisti grandi e piccini, e di solito ho a che fare con atleti che fanno molto sul serio, che per quanto giovani, già dai 10 anni, sognano di primeggiare a livello professionistico e non si risparmiano.
Da dire che ci sono discipline e discipline, quelle che espongono già
il giovane atleta a fare sul serio sin dalla tenera età, e discipline
che proteggono i giovani almeno fino a dopo i 15 anni.
Mi viene in mente il Tennis, la ginnastica, la danza, che spremono i
ragazzi già dai 10-12 anni se non prima in alcuni casi, e poi ci sono
sport sicuramente dove gli atleti hanno la possibilità di crescere con
più calma e molto distanti dal professionismo adulto, un pò come il
calcio, lo sport da combattimento e tanti altri… non che non facciano
sul serio, attenzione, ma di sicuro portano meno stress di quelli sopra
citati.
Giusto? Sbagliato?
Il mio lavoro tende a far focalizzare gli atleti sui risultati e su quello che vogliono. Quindi ben poco credo al concetto di giusto o sbagliato quando c’è un obiettivo di mezzo.
Insegno mentalità del risultato!
Di certo mi piacerebbe che fino a 12-14 anni fossero lasciati tranquilli e spensierati, detto ciò, nel mondo, a quell’età trovi già chi fa sul serio, chi già si allena 7 volte a settimana, chi già rinuncia a tutto per inseguire il suo sogno.
Se tuo figlio non lo avvisi di questo, lo illudi che potrà primeggiare!
C’è sempre chi si allena più di te!
Conosci la tecnica delle 10000 ore?
Sono stati fatti molti Test sui talenti e sulle eccellenze sportive e alla fine usciva sempre lo stesso risultato. A parità di condizioni, chi arrivava a performare ad alti livelli e primeggiare aveva sempre più ore di allenamento alle spalle. PUNTO!
Quindi, se tuo figlio, adolescente o anche più piccolo, vuole sul serio diventare un professionista, è giusto metterlo a conoscenza innanzitutto di quanta concorrenza ci sia e di quanto impegno ci voglia. Altrimenti si rischia di farlo illudere e farlo demoralizzare enormemente.
Poi sarà lui a decidere, se avrà la giusta motivazione, quanto impegnarsi e quanto credere nel suo sogno.
Altrimenti va benissimo lasciarlo giocare, godersi lo Sport, come aggregazione e crescita e come divertimento. Ripeto non si tratta di giusto o sbagliato. Si tratta solo di capire cosa vuole:
Vuoi diventare un numero uno? Bene, sei pronto a 10000 ore più una?
Vuoi solo divertirti? Ben venga, goditi la tua giovinezza e spensieratezza.
Se hai un bambino o un adolescente che fa sport, aiutalo a mettere a fuoco ciò che desidera, e di sicuro lo aiuterai a vivere l’attività col giusto atteggiamento sia in un modo che in un altro.
Ti assicuro che i ragazzi, anche giovanissimi, motivati a diventare qualcuno, li vedi subito, sono loro che ti chiedono allenamenti extra, che ti chiedono allenatori privati, preparatori atletici etc… e spesso mi capita di trovare i genitori spaventati da così tanta determinazione.
Poi trovi anche quelli fomentati al posto dei figli… sarebbe da aprire un capitolo a parte, diciamo solo, che ognuno ha il proprio ruolo ed è meglio che non invada il ruolo degli altri.
Se sei un genitore, attieniti a quello, che nel caso dello sport, è esultare, tifare, coccolare, sostenere. PUNTO!
Io rispondo sempre allo stesso modo:
“E’ un dono! ora va solo canalizzata questa determinazione, e aiutato a vivere quello che è un lavoro in modo divertente e leggero, perchè sempre di un giovane, avvolte giovanissimo atleta parliamo.” E infine aggiungo: “sa cosa lo aspetta?”
Si, l’altra cosa fondamentale è mettergli in prospettiva la vita e i sacrifici, altrimenti tutta la motivazione del mondo svanirà un bel giorno e tutto quel talento verrà sprecato.
Ovviamente sto parlando di chi vuole fare sul serio, non tutti devono e possono diventare professionisti.
Ma questa categoria necessita di una profonda guida e di tanta serenità attorno, in primis dalla famiglia e poi dall’ambiente sportivo.
Quindi gli va messa in prospettiva la carriera, fatto capire che è una vita sacrificata ma privilegiata.
“Fai ciò che ami, e cresci un pò prima degli altri, fai sacrifici prima degli altri, e andrai in pensione prima degli altri.“
Un adolescente se non glielo spiegate non ci arriva da solo. Almeno nella maggioranza dei casi. Esistono sempre le eccezioni.
Ricapitolando:
- chiarezza di obiettivo
- chiarezza sui sacrifici
- chiarezza di Vision
Lo Sport del resto non è che una metafora di Vita, e va affrontato, se si vuole eccellere, con grande impegno.
Uno sogno STRAORDINARIO richiede un impegno STRAORDINARIO!
Fammi sapere nei commenti la tua esperienza, a presto!
Davide
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