Sai tenere il giusto Focus?

Sai tenere il giusto Focus?

ECCO COME PERDI LA CONCENTRAZIONE DURANTE LE TUE GARE

Una gara, che duri 3 minuti o qualche ora, a seconda degli sport, è fatta di tantissime piccole decisioni, tantissime situazioni che spesso vengono anche sollecitate in millessimi di secondo, e scegliere la cosa migliore da fare non è sempre così facile e scontato.


Una gara è istinto, il livello medio di stress di una gara, porta il cervello in una condizione di reattività, dove sceglierà sempre le decisioni più conosciute o per dirla più tecnicamente, le strade neurologiche più battute.


Così capita spesso che tu scelga una chiave tattica, e quando il gioco si fa più duro, quella chiave tattica salti in un attimo, proprio perchè la tua Testa, non la riconosce come la cosa più istintiva tanto per capirci.

Oppure capita il torto arbitrale e rimurgini su quello piuttosto che pensare a giocare

Oppure le cose non girano al meglio, non ti sembra che le cose riescano naturalmente e focalizzandoti su ciò che non va lo amplifichi maledettamente mandando all’aria la partita.

Quindi come fai a rimanere focalizzato sull’obiettivo?

Come fai a rimanere focalizzato sulla corretta chiave tattica, sulla corretta reazione che potrebbe metterti nelle condizioni di vincere?


Come fai a scegliere la miglior decisione in ogni piccolo frammento di gara?


Il processo non è così semplice o meglio non è così immediato da allenare, ti spiego subito cosa è necessario:

  • allenare le situazioni di stress maggiore durante gli allenamenti, riprodurre al meglio quelle situazioni per poter far registrare al cervello che in quei momenti esiste altro che si può fare, oltre la solita frittata

 

  • visualizzare moltissimo queste migliori reazioni, soprattutto poche ore prima della gara, questo terrà in piedi e ancora più allenate le strade neurolgiche alternative

 

  • tenere sotto controllo la propria fisiologia, quindi in primis la propria respirazione, poi il proprio dialogo interno, cioè quello che ti stai dicendo, facendoti le giuste domande che ti riportino al giusto Focus, ad esempio: come posso giocare al meglio in questa fase? sembra banale, ma ti assicuro, basta la domanda giusta per focalizzarsi sulla cosa migliore da fare, soprattutto in transagonistica. Infatti con il giusto Focus, mantenendolo, essere in “the Flow”, è automatico.

Tutto questo lavoro mentale, che avviene in frazioni di secondo durante una gara, come ti dicevo va allenato, e tanto è più duro a seconda del livello di consapevolezza dal quale parti.

Per intenderci, se non ti accorgi neanche che sbagli decisione, o non sai neanche cosa ti dici durante una performance e non sai neanche come respiri, allora ti ci vorrà un pò prima di riuscire a padroneggiare la tua testa e le tue emozioni. Ma non temere, è fattibilissimo, basta come sempre allenarsi,  quindi nell’ordine fai le seguenti cose:

1 – Ascolta attentamente i feedback del tuo allenatore, lì hai le istruzioni su dove devi andare a sistemare le tue reazioni, quindi perfavore taci e ascolta invece di trovare le solite banali giustificazioni alla tua sconfitta

2 – Comincia ad accorgerti di quello che succede durante il match, ovvero ciò che dice il tuo allenatore, lo vedi succedere, e cominci a diventarne consapevole

3 – La volta successiva, prova a fermare e cambiare quelle decisioni e quelle reazioni sbagliate

4 – insisti perchè alla prima sarà dura cambiarle

5- comincia a modificarle, e vedrai i risultati cambiare e di conseguenza la tua conoscenza di te stesso approfondirsi e crescere.

6 – Allena tutto questo per sempre, perchè ti permetterà di crescere mentalmente, tecnicamente e tatticamente all’infinito

Prova per credere, sperimenta e fammi sapere come va, se invece vuoi accelerare la tua crescita prenotati al Tour IN TESTA, che partirà questo sabato da Napoli, clicca qui per prenotarti: https://metticilatesta.com/in-testa-tour/

Buon allenamento!

Davide

 

 

 

Il tuo unico limite? TU!

Il tuo unico limite? TU!

ECCO COME LA TUA TESTA METTE IN PIEDI RIPETUTAMENTE  E CICLICAMENTE, SENZA NEANCHE CHE TU TE NE ACCORGA, IL TUO SISTEMA DI SABOTAGGIO

Che tu ci creda o no, ogni essere umano ha programmato dentro la propria testa un LIMITE, nei propri risultati, ovvero un livello oltre il quale, non “regge” e trova 7 miliardi di modi diversi, elevati all’ennesima potenza per SABOTARE la situazione.

Quello che voglio dire è che il TALENTO non c’entra nulla con tutto questo, nè la preparazione, nè il sudore che ci metti, nè i sacrifici che fai, nè l’ambiente che ti circonda, NULLA di tutto questo influenza dove riuscirai ad arrivare, se in cima al mondo del tuo Sport o a naufragare nel dilettantismo.

La TUA TESTA ha già scritto da qualche parte il “livello” che riesci a sopportare, gestire, accettare, credere vero e credere giusto per TE.

Come si programma questo “LIVELLO”?

Per lo più è dato dalle esperienze vissute, o meglio dal significato che abbiamo dato alle esperienze vissute, ma anche da quelle vissute da altri che hanno fatto la stessa strada prima di noi, tirando le somme su ciò che possiamo ritenere più o meno giusto per noi.

Ti aiuto con qualche esempio per aiutarti a capire cosa voglio dire;

Il mondo delle Sport è pieno, pieno di Talento a tutti i livelli, ci sono quelli che hanno talento da vendere ma non hanno la testa, per arrivare neanche al professionismo, perchè non hanno fantasia di fare sacrifici, non hanno disciplina, nè umiltà per dirne qualcuna.

Ci sono quelli, che non riescono a gestire la minima frustrazione, non accettando le sconfitte, non accettano il fatto che durante la crescita professionale di un atleta ci possa essere un periodo di zero vittorie, zero successi e soddisfazioni, e finiscono col MOLLARE pur di scappare più lontano possibile da questo “DOLORE”, frequente negli adolescenti e oggi già da bambini.

Ci sono quelli che si infortunano sul più bello, magari all’appuntamento della “svolta”, della gara decisiva, del provino decisivo, della qualificazione decisiva e così via…

Ci sono quelli che arrivano al professionismo, e non sanno gestire quella pressione quelle responsabilità, e magari finiscono tra alcool droghe eccessi e reality…

Ci sono quelli che hanno il talento di poter essere tra i primi 5 al mondo nel loro sport, eppure si accontentano, fanno lo stretto necessario per poter continuare a perpetuare lo “STATUS QUO” che ha sicuramente la vita da professionista di decine e decine di Sport. Il calcio ne è pieno di questi esempi e anche il mondo dei motori, come MOTOGP e FORMULA 1.

Ci sono quelli, che hanno sempre il talento da numeri 1 al mondo, potrebbero vincere mondiali, titoli, coppe più e più volte, potrebbero battere record su record, ma si accontentano di scrivere il loro nome una o due volte nella storia per poi dedicarsi ad altro, oppure scelgono di accontentarsi di una piazza mediocre, e stare più “tranquilli”.

E infine ci sono gli eterni secondi, quelli che trovano davanti a loro l’IMBATTIBILE!

Questi sono solo alcuni esempi, vuoi sapere cos’hanno in comune tutti questi talentuosi atleti?

Il loro cervello ha detto: “più di così TU NON REGGI”, e quindi trova le migliori giustificazioni, scuse e racconti della storia della propria vita per poter SABOTARE la carriera, fino anche a infortunarsi.

Dirai tu, ora mi vuoi dire che la mia testa ha il potere di farmi infortunare?

Si, e anche di più, ma non mi aspetto che tu ci creda, ma voglio solo che tu capisca che infortunio o no, la tua TESTA ha già deciso il TUO LIMITE e lo stai assecondando giorno dopo giorno, dicendoti cose come queste:

  • “Io non sarò mai un professionista, troppi sforzi per nulla o poco in cambio”
  • “Io non sarò mai un professionista, manco sempre l’appuntamento col destino”
  • “Io e la mia famiglia non abbiamo i soldi affinchè io abbia le risorse per diventare un professionista”
  • “Io non sarò mai un professionista, troppi sacrifici e io devo vivere la mia vita, sono giovane”
  • “Se devo perdere tutte le volte allora non sono portato”
  • “Mi sono infortunato e non posso più giocare” (La storia dello sport è piena di miracolosi recuperi non spiegati dai medici)
  • “Io sono un fenomeno, non ho bisogno di fare la vita da professionista”
  • “Io sono arrivato qui solo grazie a me non devo niente a nessuno”
  • “Ho vinto una volta, basta così, posso ritirarmi.
  • “Ho dimostrato di essere un numero UNO, posso lavorare meno e tirare avanti fino a fine carriera
  • “Ho incontrato sulla mia strada una leggenda vivente del mio Sport, non potrò mai batterlo

Ecco alcuni esempi, di dialogo interno, e di convinzioni che sviluppa la TUA TESTA per farti mollare, farti accontentare e lasciarti al di sotto del tuo POTENZIALE.

Se ti ritrovi in qualcuna di queste affermazioni, la TUA TESTA ti sta sabotando!

E considera che lo SPORT, aiuta molto, perchè il risultato te lo sbatte in faccia in modo chiaro, netto, senza troppi fronzoli, sei sei il numero 1 al mondo o il numero 100 si vede, parlano i risultati, cos’ come sei il 1000esimo al mondo o se navighi nel dilettantismo. Pensa invece che nella vita “normale” in un qualunque lavoro se sei il decimillesimo magari hai anche un discreto successo e sei anche sopra la media dei guadagni di uno stipendio sindacale.

Quindi immagina quanto è facile, per la TESTA di un NON SPORTIVO, navigare costantemente nel sabotaggio del proprio potenziale.

Ora, respira, perchè ho una bella notizia: i sabotaggi si possono eliminare, ti serve un MENTAL COACH, in grado di eliminare quel condizionamento “Neuro-Associativo” dovuto a chissà quale motivo, storia e o episodio della tua vita.

Come sanno quasi tutti, la testa si divide in parte Conscia e Inconscia, e il tuo sabotaggio non è certo un pensiero “conscio” altrimenti riusciresti a vederlo ed eliminarlo. Mi dispiace, purtroppo la tua testa, lavora in modo subdolo nei meandri più profondi della tua mente tenendoti il più lontano possibile dalle tue PAURE più profonde cosicchè tu possa NON CONOSCERLE MAI.

E tu, sai qual’è la tua paura più profonda?

Se vuoi saperne di più, scrivi qui sotto i tuoi dati, indicando nei commenti in che modo pensi ti stai sabotando, e vedremo insieme se avrai la motivazione per distruggerlo.

Ti aspetto!

Davide Coscarella

 

“Ti taglio la lingua” perchè tu creerai come parli!

“Ti taglio la lingua” perchè tu creerai come parli!

Nella vita avrai sicuramente sentito l’espressione “Abracadabra”, associata soprattutto a rituali magici di favole e storie fantastiche. Pochi sanno che è una parola che deriva dall’aramaico “Avrah KaDabra”e significa appunto “Io Creerò come Parlo”.

Ti faccio questa premessa perchè oggi voglio farti scoprire uno degli strumenti più potenti per giungere alla tua VITTORIA: il LINGUAGGIO, la parola!

Ebbene si’, il linguaggio che utilizzi è il mezzo che più di tutti ha un’impatto straordinario sulla tua mente, sulle tue emozioni, sul tuo potenziale messo in campo e quindi sui tuoi risultati.

E, stai tranquillo, non voglio venderti la “cazzata” del “DAI CHE CE LA FAI” e tutto andrà alla grande, perchè non è così.

Il linguaggio è solo una parte delle caratteristiche che impattano sulla tua performance e quindi non è che cambiando le tue parole cambieranno i tuoi risultati, MA, ti assicuro una cosa provata sulla mia pelle ogni santo giorno:

Tra tutte le cose che devi e puoi fare, per migliorare il tuo gioco tecnicamente, fisicamente, tatticamente,e mentalmente, il LINGUAGGIO è quello che ha più potere di tutti di trasformarti le radici dei pensieri, dei tuoi stati d’animo, del tuo atteggiamento e dei tuoi RISULTATI.

Già in qualche articolo ho sfiorato l’argomento del LINGUAGGIO, specialmente in uno in cui si parla dell’incapacità del cervello di riconoscere l’ironia. (clicca qui per leggerlo: https://metticilatesta.com/2019/02/01/la-tua-testa-non-riconosce-lironia/ ).

Ora, ti spiego come questa componente impatta in modo considerevole.

La tua testa innanzittutto non tace MAI, parla sempre, e indovina con chi parla?

Con te!

La tua testa parla e dialoga, ovviamente attraverso il linguaggio, e tutto questo chiacchiericcio è attivo h24, 7 giorni a settimana, 30 giorni al mese, 12 mesi l’anno per tutta la vita.

Quindi TU parli con TE! Bel gioco, vero? Tecnicamente viene chiamato Dialogo Interno, e incide sul tuo STATO D’ANIMO, cioè su come stai;

Ti senti sicuro, fiducioso, forte, determinato? Hai di sicuro un LINGUAGGIO che lo determina.

Ti senti stressato, ansioso, insicuro, frustrato? Il tuo LINGUAGGIO lo determina.

C’è dell’altro: impatta anche su ciò su cui ti focalizzi e anche sulla tua postura e respirazione. Il tutto nel più classico “cane che si morde la coda” diventando un circolo VIRTUOSO o VIZIOSO.

Per fartela facile, più il tuo linguaggio sarà sfiduciato e più tutto te stesso amplificherà ansia stress, insicurezza e così via….

Al contrario più il tuo linguaggio è fiducioso, e più tutto te stesso amplificherà, sicurezza, determinazione, forza e così via…

Ti faccio qualche esempio di “dialogo interno” così ti aiuto a capire meglio:
– È impossibile, tanto non ci riesco;
– Non ce la farò mai;
– Sono fatto così;
– Con me non funziona;
– Non fa per me;
– Sono inferiore;
– Non ce la faccio;
– Sono stanco;
– Sono scarso;
– È più forte di me.

Ecco, questi sono tutti esempi di cattivo, e aggiungerei, disastroso LINGUAGGIO. Come puoi vedere, sentire e provare, tutte queste frasi hanno il potere di scoraggiare, precludere, far rinunciare a qualunque tipo di azione, e puoi solo immaginare il risultato che piega può avere.

Per intenderci, parlarti in questo modo ti chiude letteralmente il potenziale, il cervello non accede a tutte le risorse, viene precluso l’intuito, e soprattutto non ti permette di concentrarti su ciò che devi fare: giocare la tua gara!

Come ti dicevo, la soluzione non è certo metterti li e sforzarti di dirti cose del tipo “DAI CHE CE LA FAI” SEI FORTISSIMO” e così via, la testa si allena ma non è stupida, ti arriverebbe la solita vocina a dirti:”ma che dici?” “sei scemo?”

Ci devi lavorare più di fino, del resto quando hai un dialogo di questo tipo, credi a ciò che stai dicendo e uscire da quel loop richiede un giro più largo affinchè la tua testa accetti il fatto che ti stai dicendo un mucchio di stupidaggini e che soprattutto non ti aiuteranno minimamente a fare una buona performance.

Quindi?

Quindi fai un passaggio intermedio che 9 volte su 10, ti toglierà ansia, stress e ti metterà in una condizione più neutra da dover ripartire.

Comincia da cose assolutamente vere e non confutabili dalla tua vocina:


“Mi sono allenato bene e sono pronto a dare il massimo e sono certo di entrare in campo sicuro e pronto; qualunque cosa succederà saprò reagire col giusto atteggiamento, con intelligenza e intuito; voglio vincere e il mio scopo è quello di uscire dal campo con più esperienza e migliorato rispetto all’ultima volta.”


Un dialogo di questo tipo già ti permetterebbe di avere un atteggiamento propositivo, e fidati, che fa tutta la differenza del mondo, è reale, nulla che possa sembrare da supereroe, e  anzi, tutte cose già fatte e altre facilmente realizzabili, come quella di uscire con più esperienza e migliorati. Difficilmente la tua vocina avrà da ridire al riguardo.

Personalmente con gli atleti che seguo sono davvero un rompiscatole sul LINGUAGGIO, correggo loro le sillabe in ogni momento, anche mentre mi raccontano un aneddoto, e lo faccio perchè so che è la cosa più difficile e impegnativa da fare quella di modificare il proprio modo di parlare. Ti taglierei la lingua ogni 3 parole, credimi, perchè l’impatto è gigante su tutto il tuo conscio e inconscio, e legato a forte emotività diventano INCANTESIMI, che si autorealizzano con precisione scientifica.

Lo si sottovaluta, lo si reputa quasi inutile, ed è un peccato, nel mio libro “IN TESTA” è un argomento a cui dedico davvero molte pagine e trovi molti modi di renderti consapevole di come ti parli e di come puoi migliorare il tuo linguaggio. Comincia a notare la differenza di come parlano i CAMPIONI e i mediocri, se sai ascoltare si “legge” la loro capacità di vincere già dalle loro parole, fa tutta la differenza del mondo, prova, sperimenta e poi fammi sapere, se non avrai “Creato con le tue parole”.

Tira fuori la magia che è dentro di te!

Buon allenamento

Davide Coscarella

 

 

 

Il Mental Coach non è un MOTIVATORE!

Il Mental Coach non è un MOTIVATORE!

Nel mondo dello Sport, soprattutto ad alti livelli, la figura del Mental Coach è sempre più presente e riconosciuta. Tenuto ancora molto nascosto, con contratti di riservatezza molto restrittivi fatica soprattutto a far capire cosa fa e come lo fa.

Nell’immaginario collettivo è un “motivatore”, cioè uno che ti sprona, che ti incoraggia, ti incita, etc…

Niente di più SBAGLIATO!

La motivazione è una cosa che hai o non hai. Non ti fai 6 allenamenti a settimana, fino a 8 ore al giorno, se non hai motivazione. Non fai tutti i sacrifici che puoi, sia da un punto di vista fisico che di rinunce se la motovazione non ce l’hai. E non sarà certo un Mental Coach a darti motivazione. Infatti fa un altro lavoro.

La figura del Mental Coach, è molto più simile a quella di un preparatore atletico, ovvero, per renderti la cosa di facile comprensione, invece che allenare i tuoi muscoli allena la tua testa!

E la allena a cosa? e per quale motivo?

Beh, il nostro cervello funziona un pò come un muscolo, come anche le nostre emozioni, ed esistono centinaia di esercizi per aiutare emozioni e testa a gestire al meglio situazione di grande pressione stress e ansia che lo sport inevitabilmente genera a diversi livelli.

Quindi il Mental Coach ti “allena” a gestire tutte le interferenze che inficiano il tuo potenziale e quindi la tua performance.

Come lo fa?

Attraverso molteplici esercizi, che in quanto tali, vanno fatti sempre, e per sempre… come un muscolo, non è che lo alleni una volta e sei a posto.

Gli esercizi si focalizzano soprattutto sulla RESPIRAZIONE, il LINGUAGGIO o DIALOGO INTERNO, la giusta FOCALIZZAZIONE e interpretazione degli eventi, e le ASSOCIAZIONI NEUROLOGICHE.

Inoltre un bravo Mental Coach è un bravo COMUNICATORE, sa trovare le giuste leve motivazionali e sa ascoltare e leggere i feedback dell’atleta.

Altra cosa da non fraintendere è quello che fa uno psicologo, che invece lavora con grosse difficoltà della persona che hanno origini patologiche, in questo caso uno specialista come uno psicologo è sicuramente molto più efficace. Ma se sei sano, in forma, ti alleni duramente, e nonostante ciò, vai facilmente sotto stress, avverti una forte ansia pre-competizione, allora un buon lavoro con un Mental Coach, può sicuramente farti fare la differenza.

E considera un ultima cosa, più sei ad alti livelli e più avrai bisogno di lavorare e allenare la tua mente, perchè quando il livello fisico, tecnico e tattico, è davvero di pochissimo differente dai tuoi avversari, allora non ti rimane che fare la differenza con una straordinaria preparazione mentale ed emozionale.

Infine se sei uno sportivo e cerchi un bravo Mental Coach, attento alle diverse categorie che esistono in giro:

  • i formatori, cioè quelli più famosi, che fanno corsi e danno titoli da Mental Coach, riconosciuti solo da loro stessi. Sono bravi ma hanno poca esperienza sul campo, raramente hanno seguito degli sportivi, e di sicuro non lo fanno nel quotidiano e questo li rende meno esperti di chi ci si dedica quotidianamente. Sono più insegnanti, seppur straordinari, che non Mental Coach Sportivi.
  • gli improvvisati, ovvero gente che ha fatto 2 corsi di formazione, gli hanno regalato un titolo, ma non hanno mai avuto a che fare con nessuno, ne tantomeno con loro stessi.
  • infine ci sono gli specialisti, ovvero gli “Sport Mental Coach”, che si occupano solo di sportivi, difficilmente fanno corsi, anche perchè troppo impegnati nel lavoro “one to one” con gli atleti, hanno ottime testimonianze e ottimi risultati.

Ora, con la speranza di aver fatto un pochino di chiarezza, ti auguro la scelta migliore per te!

Se vuoi saperne di più sulla figura del Mental Coach e se questa può fare al caso tuo, lascia i tuoi dati nel form qui sotto, e sarai contattato per una data del tour “IN TESTA” in occasione dell’uscita del mio libro, il primo manuale sull’alfabetizzazione del lavoro mentale per gli sportivi.

Ti aspetto!

La rivalsa come motivazione!

La rivalsa come motivazione!

L’essere umano ha milioni di sfumature, e milioni di modi di agire e soprattutto reagire agli eventi.

Questo per dire che ci sono persone che quando subiscono un torto, o meglio, ciò che ritengono un torto, un ingiustizia, reagiscono trovando tutte le risorse che hanno, con tutte le forze escono fuori, e arrivano avvolte anche a realizzare sogni, grazie a questa spinta.

Pensare di subire un torto è inteso, anche come pensare che la propria vita sia ingiusta, che si sia nati nel posto sbagliato, nella famiglia sbagliata, nella condizione sociale e o economica sbagliata.

O più semplicemente aver subito un dispetto da qualcuno, una mancanza di rispetto, può farti scattare a fare cose che magari fino a quel momento non avevi neanche mai pensato.

Ti faccio qualche esempio per aiutarmi a spiegarti meglio ciò che voglio dire:

– tutti i casi di persone che sono nati e cresciuti in condizioni assurde a livello economico o familiare, magari picchiati, abusati, eppure hanno sviluppato la resilienza per uscirne più forti, inseguire i propri sogni e arrivare al loro successo personale.

– tutti quelli che hanno trovato motivazione per eccellere andando in sfida con un avversario, come tutti i grandi dualismi sportivi, che non fanno altro che far migliorare entrambe, come Messi e Cr7, Coppi e Bartali, Senna e Prost…

– tutti quelli che hanno trovato motivazione perché hanno subito una mancanza di rispetto; mi viene in mente uno dei più grandi allenatori di Inghilterra, Brian Clough, che in una gara di coppa nazionale, lui allenatore di 3 categoria, contro il Leeds United, campione d’ Inghilterra, non viene salutato dall’allenatore avversario a fine partita. Talmente risentito dalla cosa, trova le risorse e le energie per portare la squadra in prima divisione, solo per poter battere il Leeds e quell’allenatore che gli aveva mancato di rispetto. Per la cronaca Clough è colui che ha vinto 2 coppe campioni col Nottingham Forrest. Molto bello il film che racconta i suoi 44 maledetti giorni come allenatore del Leeds. (Il Maledetto United).

Insomma gli esempi sono infiniti, ovviamente parlo della spinta di rivalsa che ti cambia le priorità e ti accende un fuoco dentro particolare, anche perché non basterà, e non è bastata a nessuno solo quella “ripicca” per così dire, per eccellere.

Io ricordo un mio compagno di squadra che iniziò a fare Kick, solo per poter picchiare quello che gli aveva fregato la ragazza. Poi magari per arrivare all’obiettivo si è anche innamorato della Kick Boxing e ci ha messo quindi grande sacrificio e impegno.

Il bello è che ci riuscì, ovviamente.

Quindi la rivalsa è una buona leva motivazionale?

Io non credo in cose giuste o sbagliate, credo in ciò che ti porta risultato.

Se ti porta al risultato va bene. Altrimenti cambia.

E qui, arrivo al punto.

Purtroppo la rivalsa potrebbe farti arrivare ad un certo punto e poi non bastare più.

Cioè, per tornare all’ esempio del mio compagno di squadra di Kick boxing: una volta che hai picchiato colui che ti ha spinto a diventare un Fighter, avrai motivazioni per continuare a crescere, migliorare e diventare un campione?

Purtroppo NO!

A meno che, non avrai già ristabilito altre priorità e obiettivi.

Infine la cosa più importante, umanamente parlando, la rivalsa è sempre guidata dall’ EGO, e fare tutto guidato dal tuo EGO, può farti raggiungere l’obiettivo, e può distruggere te stesso, perché non avrai trovato uno SCOPO più grande, e l’obiettivo, una volta raggiunto, non riempirà quel vuoto che ti guida a perseguire il tuo sogno.

Quindi, per concludere, la rivalsa può essere un buon modo per “muovere il culo” ma poi va sviluppata la capacità di capire perché si fa quello che si fa e cosa c’è di veramente forte che ti guida a raggiungere i tuoi sogni.

Altrimenti fare la fine di sportivi talentuosi, ricchi, famosi e finiti male tra alcool droghe etc… non ci vuole molto.

Un sogno non vale la distruzione della tua anima.

Buon allenamento.