La rivalsa come motivazione!

La rivalsa come motivazione!

L’essere umano ha milioni di sfumature, e milioni di modi di agire e soprattutto reagire agli eventi.

Questo per dire che ci sono persone che quando subiscono un torto, o meglio, ciò che ritengono un torto, un ingiustizia, reagiscono trovando tutte le risorse che hanno, con tutte le forze escono fuori, e arrivano avvolte anche a realizzare sogni, grazie a questa spinta.

Pensare di subire un torto è inteso, anche come pensare che la propria vita sia ingiusta, che si sia nati nel posto sbagliato, nella famiglia sbagliata, nella condizione sociale e o economica sbagliata.

O più semplicemente aver subito un dispetto da qualcuno, una mancanza di rispetto, può farti scattare a fare cose che magari fino a quel momento non avevi neanche mai pensato.

Ti faccio qualche esempio per aiutarmi a spiegarti meglio ciò che voglio dire:

– tutti i casi di persone che sono nati e cresciuti in condizioni assurde a livello economico o familiare, magari picchiati, abusati, eppure hanno sviluppato la resilienza per uscirne più forti, inseguire i propri sogni e arrivare al loro successo personale.

– tutti quelli che hanno trovato motivazione per eccellere andando in sfida con un avversario, come tutti i grandi dualismi sportivi, che non fanno altro che far migliorare entrambe, come Messi e Cr7, Coppi e Bartali, Senna e Prost…

– tutti quelli che hanno trovato motivazione perché hanno subito una mancanza di rispetto; mi viene in mente uno dei più grandi allenatori di Inghilterra, Brian Clough, che in una gara di coppa nazionale, lui allenatore di 3 categoria, contro il Leeds United, campione d’ Inghilterra, non viene salutato dall’allenatore avversario a fine partita. Talmente risentito dalla cosa, trova le risorse e le energie per portare la squadra in prima divisione, solo per poter battere il Leeds e quell’allenatore che gli aveva mancato di rispetto. Per la cronaca Clough è colui che ha vinto 2 coppe campioni col Nottingham Forrest. Molto bello il film che racconta i suoi 44 maledetti giorni come allenatore del Leeds. (Il Maledetto United).

Insomma gli esempi sono infiniti, ovviamente parlo della spinta di rivalsa che ti cambia le priorità e ti accende un fuoco dentro particolare, anche perché non basterà, e non è bastata a nessuno solo quella “ripicca” per così dire, per eccellere.

Io ricordo un mio compagno di squadra che iniziò a fare Kick, solo per poter picchiare quello che gli aveva fregato la ragazza. Poi magari per arrivare all’obiettivo si è anche innamorato della Kick Boxing e ci ha messo quindi grande sacrificio e impegno.

Il bello è che ci riuscì, ovviamente.

Quindi la rivalsa è una buona leva motivazionale?

Io non credo in cose giuste o sbagliate, credo in ciò che ti porta risultato.

Se ti porta al risultato va bene. Altrimenti cambia.

E qui, arrivo al punto.

Purtroppo la rivalsa potrebbe farti arrivare ad un certo punto e poi non bastare più.

Cioè, per tornare all’ esempio del mio compagno di squadra di Kick boxing: una volta che hai picchiato colui che ti ha spinto a diventare un Fighter, avrai motivazioni per continuare a crescere, migliorare e diventare un campione?

Purtroppo NO!

A meno che, non avrai già ristabilito altre priorità e obiettivi.

Infine la cosa più importante, umanamente parlando, la rivalsa è sempre guidata dall’ EGO, e fare tutto guidato dal tuo EGO, può farti raggiungere l’obiettivo, e può distruggere te stesso, perché non avrai trovato uno SCOPO più grande, e l’obiettivo, una volta raggiunto, non riempirà quel vuoto che ti guida a perseguire il tuo sogno.

Quindi, per concludere, la rivalsa può essere un buon modo per “muovere il culo” ma poi va sviluppata la capacità di capire perché si fa quello che si fa e cosa c’è di veramente forte che ti guida a raggiungere i tuoi sogni.

Altrimenti fare la fine di sportivi talentuosi, ricchi, famosi e finiti male tra alcool droghe etc… non ci vuole molto.

Un sogno non vale la distruzione della tua anima.

Buon allenamento.